Luogo d’azione: Dojo dei Ciliegi
Destinatari: 18 adolescenti che frequentano il doposcuola offerto dal Sermig
Tempi: 12 incontri di 1,30 ore dalle 18,30 alle 20,00 nel periodo novembre 2014-febbraio 2015
Equipe di lavoro: istruttore CN 2° dan che ha seguito il percorso come responsabile, CN 1° dan, CM 1° kyu, cintura verde 2° kyu
Il progetto è stato studiato e strutturato non tanto come un corso nel vero senso del termine, ma come una serie di incontri per offrire ad adolescenti con background diversi, soprattutto riguardo a etnia e nucleo familiare, la possibilità di instaurare una relazione diversa con se stessi e con gli altri, cercando di (ri)conoscere se stessi e gli altri in un contesto completamente da scoprire.
Pur essendo un corso sui generis e dai connotati mutuati dalle arti marziali, ma non prettamente di tale universo, si è comunque cercato di fornire ai ragazzi il concetto di confini entro i quali agire e l’importanza di un “rituale” che può dare forma al contenuto.
Gli obiettivi dell’attività erano diversi, tra cui riuscire ad attivare il corpo in movimento, esprimere qualcosa di sé nel senso più ampio del termine, stimolare la percezione del proprio corpo che troppe volte è considerato meramente un involucro, riuscire a porsi delle domande scavando anche nella memoria per ritrovare sensazioni dimenticate o semplicemente sbiadite, esplorare il territorio circostante sviluppando attenzione e osservazione.
I ragazzi hanno dato ottime riposte a tutte queste sollecitazioni, raccogliendo le sfide che poneva un approccio nei confronti degli altri e dell’ambiente fino ad allora per loro sconosciuto.